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— Fermati, Fathma, intimò il greco rabbiosamente.
L’almea non volse nemmeno il capo indietro e raddoppiò la corsa andando or qua e or là come fosse smarrita o cieca. Il greco in pochi salti le fu vicino.
— Ira di Dio, fermati Fathma! rantolò egli.
L’almea si volse, fece un rapido movimento con una mano, traballò come percossa da una folgore, gettò uno straziante singulto e cadde di peso fra le erbe.
Il greco le si precipitò sopra, ma indietreggiò vivamente cogli occhi fuor dall’orbite, la faccia sconvolta, le mani nei capelli.
— Dio!… Dio!… urlò egli. È morta!…
L’almea s’era trafitta il cuore con un colpo di pugnale!
Fine della parte prima.