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— Abbiamo Hicks pascià che ci guida, Abd-el-Kerim.

— Peggio che peggio. Questi Inglesi non sono ben visti dagli Egiziani, la maggior parte dei quali ben si ricordano del bombardamento d’Alessandria e dell’eroico Arabi pascià. E poi, che conoscenza hanno del Sudan, gl’Inglesi?

— E Aladin pascià, non lo conti?

— Aladin è un comandante sottoposto agli ordini dell’inglese e dovrà curvare il capo per forza.

— A ogni modo si vedrà.

— E a Chartum che si dice della insurrezione? chiese Oòseir.

— Si ha paura che non la si possa domare, rispose Notis. Eppoi vi sono molti abitanti che parteggiano per il Mahdi, credendo realmente che egli sia l’inviato di Dio.

— Di già?

— Eh! fe’ il greco, alzando una mano e facendo schioccar le dita. Vi sono in città dei partigiani del ribelle, i quali fanno proseliti su larga scala.

— Quel cane di Mohamed Ahmed è fortunato.

— E anche un grand’uomo, disse Abd-el-Kerim.

— Zitto, dissero improvvisamente alcuni arabi.

— Che c’è? chiese Notis, stizzito da quell’intimazione.

— Udite?...

Al di fuori si suonava un cembalo e tratto tratto s’udivano fragorosi battimani uniti alle grida di:

— Viva l’almea!

— Che succede? domando Oòseir, alzandosi.

— Pare che s’avvicini qualche almea, rispose Abd-el-Kerim. Stiamo qui che verrà a danzare.

— Se la popolazione applaude, deve essere una celebre almea, osservò Notis.

— È Fathma, la più bella danzatrice del Sudan, disse un arabo.

Il suono del cembalo s’avvicinava e si arrestò dinanzi alla porta del caffè. S’udì un fruscìo di vesti di seta e un istante dopo una donna entrava nella