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vando con somma cura le figliuole e le nipoti. Nei tre dialoghi: «Della dignità della donna», «Della cura della Famiglia», «Del lattare i figliuoli» egli afferma che se nell’uomo predomina la ragione sul sentimento, il sentimento e l’amore reggono l’anima della sua compagna: con ciò non intende dire ch’essa sia priva di ragione, ma che per lei il cuore è ciò che nell’uomo è la mente, la sorregge e la illumina. Con esatta osservazione psicologica nota il fiorire precoce di tutte le facoltà femminili; cioè nell’adolescenza, la fanciulla è più pronta, più seria, più matura insomma più donna, che non sia uomo il giovinetto alla stessa età.
Fatta sposa deve governare saggiamente la casa, allattare i figliuoli, amare teneramente, religiosamente quasi il marito e i figli, esercitare tutte quelle virtù che non sono in lei arte, ma buona consuetudine: e il marito allora le sarà intorno come un sole, che riceverà da lei calore e vita, il suo affetto lo animerà al bene, e insieme lieti e soddisfatti cresceranno la famiglia nell’amore di Dio e della virtù.
Così gentilmente, in pieno classicismo, viene accarezzato dallo Speroni il tipo femminile soave e puro quale lo ideò il cristianesimo. E questa cara donna ardente d’amore nel regno sacro della famiglia, operante il miracolo di migliorare i cuori con l’esempio suo, fa un bel contrasto con la corti-