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uomo, non solo non si rassegnano all’abbandono dello stesso, ma seguono ad amarlo a costo d’ogni sacrificio, a costo di ogni umiliazione, a costo dell’amor proprio offeso, del decoro, d’ogni dignità muliebre calpestata. E qualche volta amano senza mai essere state amate. S’illudono di un sorriso, d’una larva d’affetto, creata più dalla loro fantasia che sorta dal cuore dell’uomo e nella loro tenacità d’amore sono sublimi; sublime, sino a non credersi, la potenza della loro abnegazione; da non credersi, anzi da non potersi ammettere la passione fortissima, la tenerezza continua, il sospiro prolungato, e per chi? per un uomo, o signori, che non le ama, che non le avrà mai amate: che s’irrita del loro affetto, che disprezza le loro lagrime, che profana le loro cure, che non accetta il loro sacrificio. Ma esse amano, e soffrono, e tenaci, insistenti, passano sulla loro via sparsa di spine, s’insanguinano i piedi, si strappano le vesti, ma passano baciando quelle spine, perchè non possono fuggirle, perchè non le sanno fuggire! Cercano all’uomo una carezza, e ne hanno uno schiaffo; eppure baciano quella mano, e tornano a chiedere un bacio; ne hanno un rifiuto, e tornano a sospirare un abbraccio; ne ricevono un urto sgraziato e piegano la fronte, piangono e tornano a chiedere, tornano a sperare!

E strano questo amore, o signori, si, è strano, ma è sempre amore; ma dimostra anche una voltai la potenza di questo sentimento nel cuore della donna.

Uno di questi uomini disumani, di questi uomini che almeno per pietà, così come stendono la mano al mendico, dovrebbero stendere la mano alla donna che li ama tanto pazzamente, mi diceva un giorno sfogandosi meco: — Ma perché m’è toccata in sorte una moglie, che pure essendo buona e brava per la casa, ha la debolezza di volere essere amata per forza? Ma non lo capisce ella che le sue scene, le sue lagrime m’irritano e mi tentano d’andarne lontano, abbandonandola a se stessa? — Io che conosceva questa povera donna, io che, pur sentendomi tutt’altro che indifferente a tutte le voci del cuore, l’avevo pregata di farsi un po’ superiore a se stessa, di non voler chiedere ciò che non le si poteva dare, di persuadersi una buona volta che suo marito non l’amava, e forse non l’aveva mai amata, e che non aveva mai conosciuto quella fonte perenne ma unica, di virtù, di tolleranza, di compatimento, di conforte, di soddisfazione, m’indignai quasi alle parole di lui e tomai all’assalto, ripetendo sempre lo stesso alla povera donna. — Non posso, ella mi rispondeva, non posso; più egli mi disprezza e divien