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totalmente, perchè allora la civil società non l’avrebbe creduta santificata nel suo dolore; la civil società accorta scrutatrice delle altrui colpe e più, sempre più, di quelle di una donna, avrebbe saputo tutto pesare e tutto condannare. In ogni modo, quel segreto è sempre tale da farla vivere, da farla dire a se stessa: Oh, vi è ancora chi mi ama, vi è chi ancora mi stringe la mano con affetto immensurabile, vi è chi sarebbe pronto a dare la sua vita per la mia, vi è chi mi trova ancor bella, chi mi apprezza, chi mi chiama coi più dolci nomi, chi mi compatisce, chi mi compensa!

Se poi questo mistero del cuore, questo dolce segreto acquisito viene vinto, soggiogato, messo in bando dalla virtù, da questa fata dei forti propositi e delle tempre fortissime, che dice alla donna: Questo segreto t’umilia, l’uomo che ami in luogo di chi non ti seppe amare, non può avere posto legittimo nell’anima tua i figli te ne rimprovereranno, il mondo ti condannerà continuamente; Iddio non ti potrà perdonare ... abbraccia la tua croce e vivi con essa senza chiedere altro — allora la donna senz’amore, senza ricambio soavissimo di sentimenti, viene, invece che nell’anima, uccisa nel corpo dal suo segreto, da quel segreto che per altre fu cagione di vita. E ciò avviene perchè le severe, le forti condizioni che a lei impone la virtù, le bandiscono l’amore, glielo bandiscono per sempre, ed ella accetta queste condizioni crudeli, scuote la testa superbamente e vince. Ma le condizioni la consumano; se han saputo essere superiori al suo segreto, al suo mistero, non possono essere superiori alle sue forze fisiche, non la possono far vivere col focolare spento, con la cenere fredda, la cenere superstite delle sue dolci illusioni di fanciulla, del suo foco di sposa, dei suoi ideali di moglie e di madre. Ed ora eccola santificata davvero, eccola martire, ma sempre martirizzata, ed il poeta inneggia a questa vittima innocente e canta:

Santa se ti consumi in un occulto amor!

E si consuma veramente ...

Ma voi dite: Non è vero che di passione si muore. Sì, in generale, non si muore di passione, perchè questo nome non è registrato nel dizionario delle malattie, non è conosciuto dai benefici e pietosi Esculapi, mentre l’Esculapio di questo male, per la donna, è l’uomo, soltanto l’uomo, l’uomo che osserva le rovine, gli effetti di questa passione e s’illude credendola ben lieve cosa. L’anemia,