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interessi appunto di questa creatura, della quale egli sembra tanto rispettare la preziosa natura, e di quella famiglia per la quale tanto sollecito si mostra.

Che vi siano in diversi ordini di cose delle generalità più o meno evidenti, stà; ma quando il numero delle eccezioni giunge a costituire una massa, è giocoforza tenerne conto, se non si vuol giungere a risultati diametralmente opposti allo scopo a cui si mirava. Così, per volere attaccare di soverchio ed in modo assoluto la donna alla famiglia, la si pone alla perfine nell’impotenza di giovarle, ed una vedova, madre di numerosa prole, non sa più a qual santo rivolgersi per saziarne la fame. Le leggi debbono tener conto dei tempi e dei costumi, e se non vogliono ispirarsi ai principii, si ispirino almeno alle opportunità. Ora, v’è oggi giorno una massa sconosciuta al vecchio organismo sociale, che non vive di reddito fondiario come l’aristocratica, e neppure di, industria come la plebe, e che per l’educazione che si procura, per la sfera che occupa, per il contatto al quale è costretta colle alte classi sociali dal suo genere d’occupazioni, non può trascurare le molte esigenze della vita civile, e deve in pari tempo procacciarsele col personale lavoro.

In questa classe la donna è esposta affatto all’arbitrio dell’individuo ed alle più crudeli eventualità. Figlia, è alimentata dal padre; moglie, dal marito; vedova, dalla elemosina dello Stato, se potè adunare i difficili titoli ad otte-