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minato, nel pratico e nel concreto. Si direbbe che il filosofo debba al par del poeta schifare certe realtà, nelle quali si affogherebbero gli slanci fantastici.

Che cosa sono le cure domestiche?

Sono i materiali e quotidiani provvedimenti di materiali e quotidiani bisogni.

E i materiali e quotidiani bisogni dell’uomo che cosa sono? Le vesti e gli alimenti. Ora analizziamo il valore.

Tutti gli uomini riparano il corpo e lo alimentano, ma non tutti allo stesso modo. Il povero dà al soddisfacimento di questi bisogni pochi minuti e poche cose. I mezzi di procurarsi questo soddisfacimento assorbono tutte le sue giornate. L’uomo e la donna in quella classe sono strettamente parificati. Le cure domestiche non trattengono la donna dall’essere tutto il giorno ben lungi dalla casa in un opificio qualunque. La donna ohe si reputa abbastanza preoccupata dalle cure famigliari, è già discretamente agiata.

Più ascendiamo verso le alte sfere sociali, più si complicano le esigenze della vita civile, ma crescono colle esigenze i mezzi di soddisfarle, finchè giungiamo a vedere la donna aristocratica sciupare la vita nell’inanità e nella noia, non trovando alla naturale attività impiego possibile.

In quanto poi alla donna del medio ceto, che risente in pari tempo e delle esigenze dell’alta classe e delle strettezze dell’infima (ed è quella per conseguenza che serve d’archetipo a quanti