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lavoro sarà tanto più facile, in quanto non trovomi neppure di dover cavare induzioni e cercare interpretazioni allo spirito ed alle intenzioni della legge attraverso succinti ed aridi paragrafi; ma si riduce la mia fatica a seguire l’onorevole ministro Pisanelli nella sua relazione, e considerare lo svolgimento delle sue dottrine, e le più o meno esatte applicazioni che egli ne propone.

Il signor ministro si fa un dovere di motivare, discutere e dimostrare tutte le sue proposte, di antivedere le obbiezioni che gli possono venir mosse e di prepararne la soluzione.

Egli si appella ora alla ragione, ora al sentimento, talora all’uso e più sovente alle tradizioni del Diritto Romano, alle leggi napoleoniche, all’uno ed all’altro dei Codici, ora vigenti, in terra italiana. L’ecletismo del signor ministro è evidente, un’ape non potrebbe superarlo!

Benchè per natura avversa all’ecletismo, i cui portati sono necessariamente ibridi, ed amante piuttosto dei lucidi principii dai quali scendono le applicazioni logiche, spontanee, sicure e tutte improntate dei caratteri originarii, vedo la necessità di rassegnarmi al fatto, poichè non è già una nuova legislazione, ma bensì una riforma, epperò una modificazione, che si vuole; ed eccomi ad ormeggiare gli svolgimenti delle nuove norme civili per quanto concerne le condizioni della donna.

1Non posso a meno d’applaudire al signor

  1. Relazione del ministro. — Matrimonio civile.