Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
― 63 ― |
— un programma minimo, che con molto tatto e con molta furberia vien presentato a coloro che poco probabilmente avrebbero accolto un programma massimo.
Tre sono i gruppi di proposte che il Memoriale sottopone all’approvazione della Commissione.
Discutiamoli partitamente.
Il primo gruppo ha un carattere femminista perchè tende a togliere dai Codici alcune disposizioni che sanciscono l’inferiorità della donna.
Poiché — dice il Memoriale, e dice il vero — la Commissione riformerà gli istituti della patria potestà e della tutela i quali, così come sono oggi, paiono per molti aspetti, creati non alla difesa e alla salvaguardia dei minori, ma al loro danno e alla loro vergogna, noi proponiamo che tra le riforme vi sia anche quella della potestà maritale, e più specificatamente chiediamo l’abolizione dell’istituto dell’autorizzazione maritale.
E in questo desiderio io sono pienamente d’accordo. È assurda, oggi, questa minorità, questa incapacità della moglie. Assurda per un’infinità di motivi che sarebbe lungo e inutile dire: assurda, anche, per analogie giuridiche. La vedova ha, secondo il nostro Codice, l’esercizio della patria potestà (entro certi li-