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non importi la responsabilità di chi lo compie, perchè in questo principio noi ravvisiamo il primo delitto che la società commette contro l’infanzia.

È un delitto inconscio e fatale, cui forse nessuna volontà di individui e nessuna sapienza di Governi saprà mai porre totale rimedio, ma è un delitto dal quale troppi altri dipendono perchè non ne debba essere ricordata l’importanza e la gravità.


Come provvede lo Stato a quelle migliaia di illegittimi e di esposti che ogni anno entran nel mondo col marchio indelebile d’una inferiorità sociale?

Ognuno sa quanta incertezza e quanto disordine regnino in questo ramo dell’assistenza pubblica, che deve regolare la condizione di oltre 130 mila fanciulli, e che costa 14 milioni all’anno.

L’on. Giolitti, nella tornata del 4 maggio 1907 aveva presentato al Senato un disegno di legge sull’ « Assistenza agli esposti ed all’infanzia abbandonata », nel quale disegno erano molte e ottime riforme, ed era soprattutto la novità di un primo tentativo di quella organica legislazione in favore del fanciullo, che in altri Stati è già un fatto compiuto.