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88 degli ulivi

In sue liete campagne, e ne’ lor gravi
In che l’olio si spreme ampli edifizi
M’adducon seco, e ciascun mi dimostra
335Come a tutti prevaglia, e le virtudi
Narranmi, e l’ardua commessura e l’arti
Degli adoprad ordigni. Il Calabrese
Suoi proprj esalta, e la Massilia gente,
E de’ trappetti suoi Liguria esulta
340Di pila in guisa ampio cavato sasso
Grave in terra si posa, ed in sua base
Girevole poutando immane palo
Di ferrei cerchi e su nel tetto infisso
Dirittissimo scende, e per lo mezzo
345Presso allo spaso labbro della pila,
Una solida il fora asta di ferro.
Aspra d’un capo in lei ruota s’inchioda
Che in piè commessa, della cupa vasca
Entro si accoglie e rade i lati e il fondo;
350Che per forza di braccio indi si gira
E rigirando volvesi la ruota,
Nell’apprestata macina rimonde
Si ripongon le olive, e vïolente
Volvesi attorno la volubil cote,
355Sicché minutamente si sfracellano
E dal molle il nocciuolo atro si sveste.
Altri frange le olive infra due mole,