Strettamente congiunte a noi dier nome
Di florida provincia e civil seme,
L’arte apprendi miglior che a coglier giovi,
La pingue oliva, e trarne olio soave. 180Lungi villane braccia accostumate
A volger stive dì pesante aratro;
Lungi callose mani, che il ferrato
Vomere e il faticar ne’ solchi indura,
Nè a far colta del frutto osi non casta 185Mano impura accostarse ai rami santi;3
Imperocchè la dea che in guardia siede
Dell’arbor fortunato, ogni sozzura
Vergine aborre, e da incontaminate
Mani gode esser tocca, e a casti arride 190Così se il ver di lei narrò la bocca
Del festivo Callimaco, solea
Rinnovellarse l’annual lavacro,
D’Eumede rito, d’Inaco alle sponde;
Nè alcuna donna che del parto istrutta 195Fosse, ardiva toccar le ignude membra
Di celeste diffuse ambrosia, e belle
D’immortal grazia; ma le fean corteggio
Le d’Acestore bionde argive figlie
Vergini tutte. A voi, prole de’ forti 200Rustici, a cui la prima età prescrive
Opre men faticose, o guardîani