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80 | degli ulivi |
Invincibil pigrizia a corle aspetti,
125Siccome dal picciuol da se medesme
Stacchiusi ad una ad una, o che soverchia
Maturità dal gambo le divida,
O che il vento le crolli. Intanto a lui
Gran parte del ricolto si marcisce
130Ne’ solchi, o nel cader le pingui olive
Ammaccate si giacciono, o per terra
Schizzano l’olio degl’insetti preda,
E al macerarsi indarno le commette
D’inegual maturezza. Altri cui punge
135Fretta importuna, accelera il ricolto,
E con mangani batte i rami e il tronco
Quando che il verde un cotal poco imbruni;
E segue il pentimento alla sua fretta,
Che povere di succo in buccia e morchia
140Si risolvon le bache, o di nemica
Non voluta acerbezza e sapor tristo
L’olio non puro a lui fiede il palato.
Ma se madre benigna a noi mortali
Egualmente natura a tutti amica
145Porge suoi doni, e ne feconda i campi,
Avversa cecità siede sugli occhi
Delle misere genti, o che deforme
Incorreggibil uso i miglior doni
Di natura corrompa, o ignavia celi.