Orna le tempie, e fra le scuri e i ceppi
Siede incomposta, a’rei tremenda e a’buoni.
Nè tacerò di te che in bruno ammanto 75Candidissima alberghi anima e core,
Franco libero ingegno, a cui, per fino
Di ben temprate fibre almo consenso,
Dato e sentir del bello i pregi, e tutto
Il magistero svolverne in parole, 80E le menti erudirne. Al sermon nostro
Segui a ritrar, che il puoi, con degni versi
La gran lira di Tebe, ond’ebber grido
Elide e Pisa dei cantati ludi.
Crescete o piante generose, orgoglio 85Di mia patria e speranza, onde ghirlanda
Per voi più bella al crìn verde s’intessa
D’immortal lauro, il nostro picciol Mella:
Quei che agli umidi alberghi, e alla divina
Mensa de’ fiumi accolto altero siede, 90E al gran padre Eridan le sue novelle
Glorie ricorda, e de’ suoi figli i pregi,
Onde superbo il re de’ fiumi estolle
Il non infranto ancor sublime corno,
Ed alle sponde insulta, e di sì lieti 95Presagi i danni ristorando, volve
Per l’ausonico suol rapida l’onda. Mentre de’ figli tuoi tu lieto accogli