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58 degli ulivi

Bragia, o picciol’ favilla alle radici
Dell’albero cadendo, infra le aperte
Scorze v’appigli il foco, che nascosto
In breve spazio si restrigne, e quindi,
180Come o la crassa resina, o l’interno
Succo oleoso esca ministri, occulto
Ne investe il tronco, indi si estolle ai rami
Palese omai la vincitrice fiamma,
E con fumoso crepito la selva
185Signoreggiando d’alto incendio avvolge;
Massimamente se dal negro occaso
Move austro piovoso, e grave incombe
L’aerea tempesta, che per forza
D’orridi venti adoppia e in giro mena
190L’inestinguibil fiamma in fera vista.
Così per negligenza a strugger vede
Lo sconsolato contadin sue dolci
Speranze, e per lo incendio d’ogni intorno
Inorridir la misera campagna.
195Tal se dell’arboroso Etna si schiude
L’interno alveo gemente, e rubiconda
Lava, e le pietre risolute in foco
Dal rotto cinghio mormorando sforza,
Per lo dosso del monte e per li piani
200Delle misere ville di Sicilia
Passa l’incendio; d’in sù rami i frutti