Felice cresce, e la bell’ombra spande. Or che il terreno atto all’ulivo, e il modo
Del piantarlo è palese, e di qual seme 75Nasca, e qual brami degli ingrassi, e come
Esercitar si dee col ferro il solco,
Neghittoso cultor, d’altre maggiori
Opre immemore siede in vil riposo?
Spesso chi vinse il mar turbato e l’onde 80Da’ venti avversi combattute, in porto,
E nella calma affonda; e chi per forza
D’infaticabil lena alle correnti
Acque incontro si move, e già la terra
Tiene, se allenta delle forti braccia 85L’usato sforzo il guadagnato lido
Ratto si fugge, e in sua balìa condotto
La respinta il travolve onda a morire.
Tu però ne sii saggio, e ognor più cresca
La lena in te, se allo sperar risponde 90Grato l’arbor col frutto, allor ti adopra
Onde lo studio che di terra il crebbe
E il faticar non torni irrito e nullo.
Così madre amorosa, poichè in seno
L’amata prole alimentò col sangue 95Suo proprio, e molti sopportò travagli,
E patì doglie, poichè a vita nasce
Nella decima luna, amor la volge