Quanto meno si volge a nodrir rami
Tanto più abbonda ai pochi. All’anno terzo
Scegli il più adatto giovine rampollo,
Cui pingue scorza avvolga, e di magagne 310Più che il puoi scevro e d’aspre rime e nodi.
Questi fia tronco accomodato. Or monda
D’altre vermene il ceppo, e le ferite
Liscia con ferro, e viscida vi apponi
Terra che vi si impronti, e i tagli copra. 315Al riaprir del quarto anno la migna
Schiudesi promittente, e sbuccia fuore
Nereggianti qui e là picciole ulive.
Non sia però chi trarre util presuma
Dalle bache nascenti, e le primizie 320A Palla invidj, ma da pio cultore
Al rinnovar dell’anno accolte in bello
Di vincigli panier, cui fiorid’ apio,
E rosata ghirlanda intorno giri,
Sian devote alla Dea che di maligno 325Influsso la gentil fronda protesse.
Non superbe dovizie, e non forbito
Oro, nè quanto il mar circonda, e il sole
Vede di prezîoso, il ciel gradisce,
Come semplici voti, e puro core. 330Questi l’umile agnella, che man pia
Del contadin ferisce, ama, e dispregia