Questi ad intégri fonti, e a non segnate
Da verun’orma ancor nobili vie
La Pieria condusse; aperto a questi
Esser potea come del ferro gode 180Il terren, che deserto ermo e selvaggio
Giace, se torpe in vile ozio sepolto.
Ma sdegnando cred’io ch’uom tanto ardisse
Ogni segreto disvelar, natura
Questo chiuso si tenne, alle moderne 185Menti gloria serbata, e a belli ingegni;
Al settemplice Nil pari, che l’onda
Per gli etiopi deserti furïosa
Caccia, e l’Egitto fecondando allaga,
Ma le sorgenti sue tacito al guardo, 190Ove che sia, misterioso asconde.
Sia, che infranto il terren, più facilmente 5
L’aura fecondatrice, e quello spirto
Generator che l’universo avviva
Più agevol trovi a penetrar la via, 195O me’ s’imbeva la spaccata gleba
De’ sali, ed olj eterei che volano
Roteando nell’aria, o che non d’altro
Abbisogni il terren che mano e ferro
Acciò l’insita forza, e suoi principj 200Nutritivi disserri a pro del seme
A cui si abbraccia; o che più largamente