Caggion de’ rami combattuti i frutti; 125Caggion le frondi, e il turbine ravvolge
Spesso e dischianta anco da terra i tronchi.
Ma soverchio timor d’irreparati
Infortunj dell’aer l’opre non scemi
Del buon coltivator, cui la speranza 130Di più lieto avvenir pasce ed affida.
Or che il tempo a lui giova, ed assettato
Il suol d’intorno al fusto si ammassiccia,
Esperto zappator rechisi in collo
Il rustico stromento, e l’oliveto 135Spesso ritrovi. Lievemente adopri
A piè del ceppo la ferrata zappa,
E il dentato rastrello, onde il terreno
Soffice torni e bene smosso, e nieghi
Alimento a straniere erbe crescenti. 140Lieve ed a fior di terra il ferro, io dissi,
L’esperto zappator d’intorno giri,
Che trascorrendo troppo, e nol pensando
Porria 2 l’ime radici offender anco,
E scoprirne i germogli, inopinata 145Così morte recando all’arbor tutto;
Non sia 3 preso dal vin quindi, nè troppo
Affaticato prima il buon villano,
Nè pesante sia il ferro, che seguendo
Suo pondo naturai cieco si affonda,