Versato sangue di fratelli morti
O di spada civile, o di nemica:
E l’arme, e l’ossa dei guerrier ricuopre 595Poca terra deserta, in cui picchiando
Col grave aratro fia che le riveli
Meravigliando il contadin venturo
La stolta de’ suoi padri ira piangendo.
Ma non indarno avvien ch’io mi diparta 600Dal mio cammin, mostrando a Te le piaghe
Di questa bella e al ciel diletta Italia,
O Magnanimo Sire, e le ferite
Ad una ad una io mostri, e i lauti mali;
» Che non senza destino alle Tue braccia 605» Che scuoter forte e sollevar la ponno,
Or si commise Italia, e in Te riposa.