Il casto ulivo, cui minuta ghiaja
Natura, od arte abbia commista. Il Tasso,
Il velivolo abete, e la robusta 205Erculea quercia, noderose e torte
Profonde nel terren metton radici.
Questi il ricco pedale un braccio appena
Sotterra avanza, ma si gira intorno
Con duttili vermene. A questo eleggi 210Ver mezzodì rivolto d’una dolce
Collina il dosso, a cui da tergo schiena
Alta di monti sia barriera incontro
Al rigido Aquilon, che i frutti, e i rami
Degli arbor crolla impetuoso, e rompe. 215Come nell’uman corpo erra, e nutrìca
I membri il sangue, e per le tonde vene,
E per le erranti arterie all’aere misto
Agilissimo scorre, onde fomenta
Coll’incostante suo moto la vita; 220Così ne’ tronchi, e nelle foglie è chiuso
Vegetabile umor succo gentile,
Che dall’imo si parte a le supreme
Frondi, e l’arbor di se nudrendo avviva
Da tutte parti; ed han le piante anch’esse 225Aditi, e valvolette, e filtri, e vene
Aere spiranti, e arcane fibre, e fini
Rigagnoletti che d’esterna offesa