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NOTE

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LIBRO QUARTO


(1) Se la modestia degli amici viventi mi toglie ch’io di loro più manifestamente parli in queste annotazioni, non siami conteso, che dell’estinto giovine Antonio Richiadei, cui alludono questi versi, io faccia parola. Educato nella bontà di liberali costumi, sortì questi, nascendo, nobilissimo ingegno, cuore soprammodo gentile, e desiderio ardentissimo di celebrità. Erudito nelle scuole greche e latine, dai più teneri anni si fu consacrato agli studj della poesia, seguendo coraggiosamente le vestigia di Pindaro; del che fauno fede gl’inni, sopra la nascita di Marte, i Ludj Saliarj, e la Fantasia, e molti altri, che manoscritti, dagli amici suoi tuttora si conservano. Morì poco oltre i venti anni, lasciando di se desiderio alla sua patria, ed a chi lo conobbe immenso dolore. Al suo caro nome intitolato conservo un poemetto sulle Fonti, che finora mi rimasi dal pubblicare.