Pagina:La cavalleria italiana e le sue riforme.djvu/77


69

Intanto, nella marcia sull’Oglio1, gl’impedimenti s’accrescono di molti carri, colle accatastate selle; e la lunga fila dei cavalli invalidi, condotti a mano dai cavalier pedestri, vi danno il miserando spettacolo della ritirata di Mosca,..... con un sol di luglio. — Ma ciò che importa?!.. La massa bardatura cresce e s’impingua; e tanto basta perchè ad una ispezione amministrativa non manchino encomi all’amministrator solerte!

Bisogna che la malintesa economia, quella economia taccagna e spilorcia, che vi fa spendere domani dieci volte più che non risparmiaste, sparisca. — Bella economia, quella che vi riduce dopo un mese o due di marcia a non aver nemmen due terzi dei cavalli disponibili, come si è veduto in parecchi reggimenti, nell’ultima campagna! — Qualunque cavallo ferita vi toglie un uomo, che con infinite cure doveste addestrare, non certo per doverlo lasciar valido in un deposito, a far da infermiere al suo cavallo!

La coperta da sella sia dunque migliorata nella sua qualità, abbia lana più morbida, e più lungo pelo al difuori; si pieghi in dodici, e s’impiccolisca in modo da oltrepassar le bande quattro dita dinanzi, e due di dietro.

L’economia prodotta dalla diminuita dimensione porterebbe diminuzione di peso se non di prezzo; ma sarebbe abbastanza compensata dalla miglior qualità con evidente vantaggio nella sua durata e nelle suo conseguenze.

In campagna, servendo anche a proteggere il cavaliere sotto la tenda, rende superflua la coperta da campo di cui dovrebbe alleggerirsi il carico, ad eccezione degli smontati a cui soltanto dovrebbero distribuirsi.

Le bisaccie un po’ più ristrette sian fatte in modo che, messo sulla sella, rimangano più in alto, affinchè stiano più ferme nelle andature veloci.

Le reticelle da foraggio dovrebbero abolirsi, perchè può farsene a meno; costano complete lire 2,500; si perdono fa-

  1. Campagna d’Italia del 1860.