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La fonda andrebbe tolta, e vi sarebbero dinanzi due saccoccie in pelle nera, come l’attuale.

Il cuscinetto sarebbe ricoporto con pelle più consistente, dovendo abolirsi la inutile e dispendiosa gualdrappa.

Tutti i cuoiami vi sarebbero mantenuti; si darebbe minor lunghezza alle correggie, per la ristretta valigia e pel diminuito carico, e la sola cinghia sarebbe modificata. — A sinistra, la controcinghia, ora allacciata nel mezzo della banda, si biforcherebbe invece superiormente agli scontri in modo da formar due capi, — uno sarebbe fissato verso l’arco anteriore; l’altro verso quello posteriore. La stessa cosa si farebbe alla cinghia dalla parte destra, e così la sella avrebbe tutta l’immobilità possibile, coll’impedirne l’attrito, prodotto dalla marcia del cavallo e dai movimenti del cavaliere sulla sella, fissata come ora in un sol punto.

La gualdrappa aggrava il peso di kilogrammi 3,600; costa lire 50,070, ed è tutt’altro che un ornamento. Un carico benfatto, ben disposto e netto, è assai più bello di tutto quel pelone da becco, sotto cui sparisce il cavallo, e che spesso copre un carico malfatto e mal disposto.

La sua abolizione per tutti i 19 reggimenti di cavalleria, che attualmente abbiamo, porterebbe un vantaggio di lire 639,293,760.

La coperta da sella sarebbe ottima; ma quella in uso contribuisce assai più al peso ed alla spesa, che allo scopo di guarentire il dorso. — Grande oltremisura, piegata anche in 16, si prolunga troppo oltre le bande. La sua parte lanosa, piuttosto corta, finisce presto e lascia scoperta la grossa trama. Imbevuta del sudore del cavallo, s’indurisce quando è asciutta, e coll’attrito della sella, l’effetto produce d’una raspa: — nelle piegature si sfila presto, e poi si straccia dapertutto. — La spilorceria allora ne impedisce il cambio. Con pezzi vecchi si pongon tacconi ai grossi buchi; — due o tre vecchi teli cuciti assieme le rifanno a nuovo; ed il sellaio industre le cuciture col passamano afforza.