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casso, ha il vantaggio di poter tirare di seguito parecchi colpi; ha molta passata a 100 metri, ed ha una precisione quasi eguale alla pistola da bersaglio.

È inoltre un’arma che molto influisce sul morale d’un cavaliere; perchè, sapendo d’aver sei colpi sicuri, darà dentro con più ardire in mezzo a un gruppo; e per la sicurtà dell’arma, caricherà il nimico con più audacia.

A tutti questi vantaggi, aggiunge quello di sbarazzare il carico, della giberna, bandoliera e bacchetta; e portata in una vagina, fissata con passante sulla cintura sinistra, ed ivi attaccata ad una correggia, abbastanza lunga per non impedirne il maneggio, e destinata a ritenerla in caso di caduta, permette surrogar la fonda con altra saccoccia. Una taschetta di pelle, d’applicarsi con un passante sulla cintura a destra, conterrebbe le cariche, le quali, essendo ad involucro metallico, avrebbero il vantaggio di cavarle intatte, risparmiando lo sciupo della polvere nello scarico delle armi, siccome accade colla pistola attuale.

La lancia adunque, come arma principale; la sciabola, come arma ausiliare, e la pistola a rivolta, come arma da fuoco, sarebbero le sole armi offensive con cui si dovrebbe armare la cavalleria italiana.


Bardatura, attrezzi da campo ed impedimenti.


La bardatura, da cui dipende l’incolumità del cavallo nelle marcie o in campagna, è nel suo complesso talmente pesante e difettosa, che le precauzioni che insegna la pratica, e la massima attenzione, non valgono ad impedirne gli affetti.

La sella all’ungherese, attualmente in uso, sarebbe comoda, leggiera, di poca spesa, di molta durata, e di scarse riparazioni; se non si fosse guasta, colla pretesa di modificarla ove