Pagina:La cavalleria italiana e le sue riforme.djvu/52

44

taneo; ma che aspettarsi da un uffiziale generale o superiore, che oprasse a caso e non secondo i dettami dell’arte?... «Il pensiero solo, o per meglio dire, la facoltà di combinare le idee distingue l’uomo dal somiero. Un mulo, che avesse fatto dieci campagne col principe Eugenio, non sarebbe per questa miglior tattico1

Si studi a fondo il concatenamento dei principii della guerra nel loro assieme, e l’applicazione della teoria alla pratica; darà l’ultimo grado di forza alla dimostrazione.

L’istruzione sia dunque più sviluppata, a misura dell’avanzamento gerarchico degl’individui; nulla vi sia d’inutile, ma il tutto coordinato nell’interesse esclusivo della scienza e dell’arte, è il mezzo più potente d’estendere le idee militari; render più salda la disciplina, ed ispirare quei sentimenti di superiorità e di fiducia, che innalzano il morale e dànno la coscienza della propria forza.


Amministrazione.


L’amministrazione richiede riforme ancor più serie, perchè oramai se n’è fatta una scienza talmente irta di difficoltà, che vi fu necessario crearvi un’apposita scuola normale per formare uffiziali atti ad occuparne gl’impieghi.

La diffidenza che sotto il nome di controllo non cessa dì inventar nuove forme ancor più complicate, facilita ciò che pretende impedire. — Le decisioni, le disposizioni, gli schiarimenti, le circolari che si moltiplicano, si urtano, si confondono, si contraddicono; ne hanno formato un tutto talmente imbrogliato e tortuoso, che la raccolta, conosciuta col nome di Giornale Militare, non è che un intricato labirinto di circa 40 grossi volumi, da cui molte volte l’amministrazione dei corpi non sa come uscirne fuori.

A furia di diffidenza s’è talmente complicata ogni cosa, che,

  1. Lettera di Federico II di Prussia al generale Foquet.