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eccezionale, si possa anche passar sopra a qualche millimetro che potesse mancare alla taglia legale, quando vi concorressero tutti gli altri elementi.


Istruzione.


L’istruzione, da cui dipende la virtù, la disciplina e l’utilità di una truppa, deve pur seguire tutt’altro indirizzo; perchè il suo scopo non dev’esser quello di circoscrivere la mente e la pratica degli esercizi, nei termini di un regolamento o d’una teoria, che non può mai piegarsi alle varie necessità del terreno e delle circostanze; ma sviluppare l’intelligenza ed ingrandir le idee di tutti coloro che la compongono, affinchè l’esercito (sinchè sarà necessità tenerlo), sia anche in pace, istrumento di civiltà, istituzione d’utile pubblico.

Oggi che la scienza, altra volta privilegio d’una casta, tende ognor più a spandere i suoi lumi nelle masse, è naturale che anche l’esercito che da queste masse si coscrive, non rimanga indietro al comun progresso; e che anzi, in una nazione che tanti inalfabeti conta come la nostra, divenga esso la grande scuola degli adulti1.

L’amore e lo stimolo all’istruzione va perciò diffuso con tutti i mezzi dal soldato all’uffiziale, e a questi particolarmente perchè il non progredire nello studio dell’arte che si fanno un onore di professare, e donde traggono tutto il loro lustro, segna per essi un regresso.

«Il posto distinto che un uffiziale occupa nella società, rende necessaria la cultura varia e profonda della loro mente; e poichè tanta superiorità gli si accorda, che basta la divisa perchè siano ammessi dovunque; è chiaro che tutti i nostri

  1. M. Blanqui. Du regime economique de l’armée en temps de paix.