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I Numidi1, i Galli2 e i Parti3 che tanto formidabili si resero alla cavallerià romana, combattevano in ordine sparso.
La cavalleria feudale caricava schierata in riga, affinchè meglio spiccasse la virtù di ciascheduno; ma ignorava interamente le evoluzioni dell’arte4.
La cavalleria Tedesca, verso la metà del secolo 16°, fu la prima ad abbandonare la formazione sopra una riga per ritornare all’ordine profondo, che si mantenne poi lungo tempo e fu lasciato soltanto quando si conobbe che non conveniva alla cavalleria.
- ↑ «Numidarum... nihil primo adspectu contemptius. Equi hominesque paulluli et graciles discinctus et inermis eques, praeterquam quod jacula secum portat. Equi sine frenis, deformis ipse cursus rigida cervice et extento capite currentium.» — Liv., Hist., lib. 35.
- ↑ Ambiorige fa tosto mandare una grida che i soldati attendessero a tirar l’armi contro i nostri di lontano, e che non si venissero più accostando a’ nostri; e che appresso si dovessero ritirare e cedere a’ Romani in que’ lati, dove avvenisse che essi stringessero e facessero impeto, e per essere esercitati continuamente alla guerra non si poteva far loro alcun danno, e che ritirandosi all’insegne essi dovessero andar loro addosso. Onde avendo i nimici con grandissima diligenza messo ad effetto il comandamento fatto loro, ognora che qualche compagnia fosse uscita dalla battaglia tonda de’ nostri, e fosse venuta con furie ad assaltare i nitaici, essi velocissimamente fuggendo si ritiravano... E qualora essi cominciavano a ritirarsi verso quel luogo d’onde s’erano partiti, erano tolti in mezzo da coloro, i quali erano fuggiti loro davanti, e da coloro altresì che quivi vicini erano stati forti.— C. Giulio Cesare, Commentari, Lib. V.
- ↑ Tiridate a guerra rotta infestava l’Armenia e saccheggiava i creduti a noi fedeli; e se gente gli veniva incontro, la scansava; qua e là volando, spaventava col romore più che con l’armi. Tacito. Degli annali, lib. 43, c. 37.
- ↑ Carlo il Temerario, Duca di Borgogna, fu il primo che nel 1470 fece un regolamento d’esercizi per imparare alla cavalleria le evoluzioni dell’arte che allora completamente s’ignoravano.