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1. Cambiamento di fronte diagonale — sull’ala destra;

2. Cambiamento di fronte diagonale a destra sul 3° squadrone;

3. Cambiamento di fronte sull’ala destra;

4. Cambiamento di fronte indietro sull’ala destra;

si comanderebbe:

1. Fronte diagonale a destra;

2. Fronte diagonale a destra sul 3° squadrone;

3. Fronte a destra;

4. Fronte indietro a destra.

Nella marcia a scaglioni, non si direbbe:

Squadroni dalla destra avanti in scaglioni a distanza intera; ma semplicemente: — Avanti a scaglioni.

Il comando squadroni è superfluo, quello dalla destra ugualmente, una volta ammesso che niuna indicazione, vuol dire che il movimento debba cominciare da quella parte. Se invece dovesse essere dalla sinistra, allora si direbbe:

Dalla sinistra — avanti a scaglioni.

Il colonnello farebbe dire ai capitani lungo la linea, la distanza che vuol dare agli scaglioni; essendo assai più opportuno indicarla in questo modo, che comandarla ad alta voce, perchè in guerra dovendo quasi sempre usarsi questo mezzo, è vantaggioso in tempo di pace abituarvi la truppa1.

Nella ritirata a scaglioni si comanderebbe così:

Dalla destra in ritirata a scaglioni.

Il fronte indietro di plotone, si eseguirebbe sempre dagli squadroni in ritirata, dietro il segnale di tromba dato dal colonnello.

Nella ritirata a scacchiere si comanderebbe:

1. Ritirata a scacchiere;

2. Squadroni pari avanti.

Indi, la ritirata alternativa delle linee, ed il dietro fronte di plotone, sarebbero eseguiti dai comandanti delle linee dietro l’indicazione del colonnello.

Ma siccome tutti i comandi, malgrado la brevità e la mag-

  1. Seidlitz aveva in questo caso alcuni ussari che non lo lasciavano mai e aveva ragione. Warnery De la cavalerie pag. 92.