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linea; ma se invece la ritirata dietro la seconda fosse motivata da una carica non riuscita, o da un vittorioso assalimento nimico, vi è tutto a scommettere che il movimento avrebbe luogo disordinatamente e in furia. La confusione dei cavalieri della prima linea, talvolta alla mescolata col nimico che li rincalza, potrebbe impedire l’arrivo della seconda, perchè difficilmente avrebbero avuto tanta presenza d’animo da scuoprire immediatamente la fronte degli squadroni, e questa circostanza renderebbe il nimico ancor più audace nel suo rincalzo.
È vero che allora la seconda linea piega gli squadroni in colonna, per accrescere gli sbocchi alla prima e farsi avanti; ma queste colonne potrebbero spiegarsi e formar la linea in mezzo al nimico per poterlo respingere? — Ecco dunque che una seconda linea di cavalleria co’ suoi squadroni perfettamente dietro ad un’altra e cogli intervalli determinati, non può avere che pericoli; e gl’inconvenienti dei piccoli intervalli in questi movimenti soprattutto si manifestano. Il regolamento stesso non se ne fa illusione, e riconosce «la necessità che la seconda linea gli aumenti onde dare maggiore sfogo alla prima che si ritira.... e tenendosi in modo che le due ali sieno all’infuori delle ali della prima linea ond'essere in grado di piombare sull’inimico qualora questi tentasse sorprendere l'anzidetta prima linea1»; ma allora perchè non ammettere che l’ordine fondamentale della cavalleria su due linee sia per la seconda, in linea tanto piena che vuota, cioè cogli squadroni separati tra loro dalla fronte d’uno squadrone più l’intervallo? — Scompigliata e respinta la prima linea trova allora dietro a sè vacui sufficienti per trapassar sicura e senza ingombro a riordinarsi indietro, dirimpetto agli intervalli della seconda, ed ecco formato naturalmente lo scacchiere, che è un ordine che offre tutti i vantaggi pei movimenti d’offesa e di ritirata, perchè le linee s’attraversano senza perder tempo, nè fare inutili mosse2.