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grazia nel momento decisivo, per assicurar la vittoria e renderla completa, è una evoluzione che oggi non si comprende; perchè le linee colle artiglierie rigate non potrebbero più starsene alle stesse distanze d’una volta, senza la certezza d’esser presto e completamente sbaragliate, salvo che non siano coperte da qualche rialzo di terreno, o da difese naturali o artificiali. All'infuori di questo caso, una volta esposti alle offese, il meglio che si possa fare è ritrarsi o dar dentro rapidissimamente.

Supposto adunque la prima linea ancora intatta, a che farla surrogare dalla seconda per operazioni ch’essa ugualmente potrebbe compiere? — Se invece avesse sofferto per imprudente posizione, o per precedenti cariche, è mai presumibile che si fosse andata proprio a riordinarsi di fronte al nimico, a poco più d’un centinaio di metri dinanzi ad una seconda linea ancora intatta?!... Che una linea di cavalleria debba attraversare altre truppe per farsi avanti, essendo necessaria la sua azione, questo si capisce; ed allora è naturale che coll’attuale ordine di battaglia debba piegare in colonna i suoi squadroni, per passare negli sbocchi delle truppe che ha innanzi. Il regolamento avrebbe potuto anche aggiungere, per non trovare impedimento negli ostacoli del terreno, dovendo attraversare un campo coperto da truppe di fanteria, ingombro da artiglierie o anche da vestigia di fresco combattimento; ma per tutto questo v’era mestieri d’una speciale evoluzione? Non era qui il caso d’applicare quell’avvertenza del regolamento, ov’è detto d’aver somministrato sufficienti dati per poter provvedere ad ogni emergenza?1

Se il passaggio della seconda linea avanti è adunque superfluo come evoluzione, quello indietro è inoltre pericoloso ed assolutamente impraticabile.

Una prima linea, che dovesse ritrarsi di fronte al nimico, difficilmente lo potrebbe, senza rischio d’essere assalita da tergo e scompigliata prima d’avere scoperto la fronte della seconda

  1. Vol. 3° del Regolamento, § 1763, pag. 189.