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mentre l’ala marciante lo tiene di 225; ch’è quanto dire, che se il perno ad ogni passo percorre mezzo metro invece d’uno, l’ala marciante farà due metri e mezzo in ogni tempo di trotto allungato, cioè il quintuplo di strada nello stesso tempo.

Stabiliti questi principii, è chiaro che ad un reggimento di sei squadroni in colonna serrata a cui si comandi sulla destra (o sulla sinistra) in battaglia, il primo squadrone eseguisce senza difficoltà la sua conversione, col rallentare della metà il passo del perno; ma l’altro che segue a 14 passi, ossia a 10 metri e mezzo di distanza, marciando due volte più veloce (1 metro ad ogni tempo di passo) deve necessariamente urtarlo colla destra del suo primo plotone, in capo a pochi passi, e molto prima che sia libero il punto di conversione.

Lo spiegamento in battaglia nei prolungamento innanzi d’un fianco è adunque irregolare, e non può eseguirsi se non quando gli squadroni, che cambiano direzione, fanno girar il perno con principii diversi da quelli insegnati, e fanno rallentare l’andatura a quelli che seguono, come il regolamento stesso, senza darne ragione, ne dà precetto1. — Ma se questo ripiego salva dall’intoppo, il movimento si fa sempre male, perchè il rallentamento d’andatura degli squadroni che marciano diretti, propagandosi in tutta la colonna, farebbe sì che gli ultimi dovrebbero fermarsi, per poco che avesse profondità.

Sarebbe stato assai più ovvio, anzichè dare quel precetto, in opposizione agli ammessi principii di conversione, aumentare la distanza tra gli squadroni, fissandola ad un plotone e mezzo, ossia a 16 metri, affinchè la marcia della colonna riuscisse più leggiera, meglio s’adattasse alle combinazioni della nuova tattica, e si prestasse a’ movimenti più celeri, una volta che la colonna serrata non è quell’ordine da escludersi, servendo pure in certi casi.

Lo spiegamento della colonna serrata sulla sua fronte in battaglia o a scaglioni2, è la sola evoluzione per cui questo

  1. Vol. 3° del Regolamento, § 1921, pag. 301.
  2. Ibid., § 1922 al 1946, pag. 301 alla 314.