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la capanna dello zio tom
— «Nessuno vi farà male, povera donna — disse la signora Bird, incoraggiandola — siete in salvo; non abbiate paura.»
— «Dio ve ne rimuneri» disse la donna, coprendosi la faccia colle mani e singhiozzando; mentre il fanciulletto, vedendola piangere, si studiava salirle in grembo.
A forza di sollecitudini, di cure amorevoli, che nessuno, meglio della signora Bird, sapea prodigare, la povera donna cominciò a tranquillarsi. Acconciatosele, per il momento un letticciuolo vicino al fuoco, di lì a poco si addormentò profondamente, tenendo in braccio il fanciulletto, che non parea meno stanco di lei; perchè la madre resistette, con ansietà nervosa, ad ogni affettuosa prova che si fece per allontanarlo: ed anche nel sonno, il suo braccio lo circondava con una stretta incessante, quasi temendo che alcuno volesse involarlo.
I signori Bird, tornati nella sala, non fecero — strano a dirsi, — allusione di sorta al loro precedente discorso; ma la moglie prese alacremente al lavorar di maglia, e il signor Bird fingeva di leggere i giornali.
— «Vorrei sapere donde viene e chi è» disse finalmente il signor Bird, deponendo il foglio.
— «Quando sarà svegliata, e un po’ ristorata, lo sapremo» disse la signora Bird.
— «Ascolta, moglie mia» riprese il senatore, dopo aver meditato alcun poco sopra i giornali.
— «Ebbene, mio caro?»
— «Non potrebbe ella indossare una delle tue vesti, racconciata alla meglio? ma pare che sia più grande di te.»
Un sorriso quasi impercettibile sfiorò il labbro della signora, la quale rispose: «vedremo.»
Di lì a poco il senatore ricominciava:
— «Senti, moglie mia!»
— «Che vi è di nuovo?»
— «Quel vecchio mantello di frustagno che tieni in serbo, e suoli gittarmi addosso mentre prendo un po’ di sonno, al dopo pranzo, potresti darlo a quella donna; — ha bisogno di veste.»
In quel momento, Dina si affacciò all’uscio, per dire che la sconosciuta si era svegliata e domandava di veder la signora.
I coniugi Bird tornarono in cucina, seguiti da due loro figliuoli grandicelli, poichè in quest’intervallo di tempo, i più piccini erano stati posti a dormire.
La donna siedeva sopra una panca presso il fuoco; guardava la fiamma con occhio immobile, ma con calma, con una cupa espressione di accoramento, ben diversa dall’agitazione che poc’anzi l’avea dominata.