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la capanna dello zio tom
— «In verità — disse Haley — non l’ho mai potuto capire. I bimbi sono sempre un impaccio; pare che le donne dovrebbero esser lietissime di sbarazzarsene; eppure niente affatto. Più un bimbo è noioso, buono a a nulla, e più esse si ostinano a prediligerlo.»
— «Benissimo, signor Haley — disse Marks — porgetemi di grazia quell’acqua calda. — Sì, signore; avete pienamente ragione, e ve la diamo. Quando io era in commercio, comperai una giovane, avvenente, robusta, d’ingegno svegliatissimo; aveva ella un bambino infermiccio, storpio o qualche cosa di simile; non sapendo che farmene, lo regalai ad un uomo, il quale, vedendo che non gli costava nulla, pensò di allevarlo a suo rischio e pericolo. Avrei creduto che quella donna non avrebbe a lagnarsene; ma, Dio buono! se l’aveste veduta! avreste detto che ella amava appunto quel bambino perchè era deforme, noioso, infermiccio; e non si infingea mica; gridava, piangeva, immagriva, quasi avesse perduta la cosa più cara al mondo. Era ben singolare! mio Dio! Queste donne non si possono mai capire!»
— «Lo so anch’io — disse Haley. — L’estate scorsa, navigando sui fiume Rosso, comperai una giovane, la quale avea un fanciullino dagli occhi risplendenti come i vostri; osservatolo più davvicino, mi accorsi che era cieco per cateratta. Pensai dunque disfarmene, durante il viaggio, senza far motto; e trovai modo di scambiarlo con un barile di whisky; ma quando si venne per istrapparlo dalla madre, questa inferocì come tigre. Non avevamo ancor salpato; non avea ancora incatenati i miei schiavi; talchè quella, svelta come un gatto, salta sopra una balla di cotone, strappa un coltello dalle mani di un marinaio, e, — ve lo assicuro io, — li costringe, per un istante, a tenersi tutti alla larga; ma quando si accorse che la resistenza era inutile, si precipitò essa e il bambino, capovolta nel fiume, e non venne mai più a galla.»
— «Bah! — disse Tom Loker, che con un disdegno mal celato avea seguito il filo di tutti questi racconti. — Non ve ne intendete voi; le mie donne, ve l’assicuro io, non mi fanno di queste burle.»
— «Davvero! e come fate per impedirlo?» chiese vivamente Marks.
— «Per impedirlo? Se la donna, che io compero, ha un bambino da vendersi, me le accosto, le metto il pugno sul muso, e le dico: Guarda bene, se apri bocca, ti rompo la faccia. Non voglio sentir parola, nemmeno il principio di una parola. Le soggiungo: Questo bambino è mio e non tuo, quindi non devi impicciartene. Lo metto in vendita, appena mi occorra; e tu bada bene a non far delle smorfie; altrimenti ti farò pentir di esser nata. Si accorgono che non burlo e diventano mute come pesci; ma se qualcuna comincia a guaire o chiamare aiuto.... allora....» e Loker battè col pugno chiuso sopra il tavolo in modo, che spiegò pienamente la sua reticenza.