Pagina:La capanna dello zio Tom, 1871.djvu/64


— 54 —

la capanna dello zio tom


— «No, coll’aiuto di Dio» rispose la madre, scolorandosi tuttavia in faccia e sfavillando ne’ suoi grandi occhi neri.

— «Ne sei ben certa, mamma mia?»

— «Sì, certa!» rispose la madre con un accento di cui dovette essa stessa maravigliare; perchè parve le venisse da uno spirito interiore che pure non era parte di lei. Il fanciullo declinò di bel nuovo la sua testolina sulla spalla della madre, e ben presto fu addormentato. Oh come il contatto, il tepore di quelle piccole braccia, come la soave respirazione che le alitava sul collo, pareva accrescesser lena ed impeto al suo passo! Ogni più lieve movimento del fanciullo, che con sì dolce abbandono le dormiva sul petto, parea le infondesse, quasi per corrente elettrica, una straordinaria energia: sublime impero dello spirito sopra il corpo, dominio che, per qualche momento, può rendere invincibili la carne e i nervi, dar loro tempra d’acciaio, talchè il pusillo diventi un gagliardo.

Mentre ella camminava, vedea fuggirsi rapidamente alle spalle la fattoria, il boschetto, la foresta; ed essa sempre più studiava il passo, lasciandosi addietro, uno dopo l’altro, quegli oggetti familiari; fuggiva senza posa, senza tregua, finchè il crepuscolo mattinale la sorprese sulla strada maestra, ben lungi da ogni traccia di luoghi conosciuti.

Elisa era andata sovente, in compagnia della padrona, a visitare qualche famiglia nel piccolo villaggio di T... non lungi dalle sponde dell’Ohio, e ne conosceva assai bene la strada. Gittarsi per questa via, passar l’Ohio fu il primo suo disegno; giunta all’altra sponda, non aveva più a sperare che in Dio.

Quando vetture e cavalli cominciarono a comparire sulla strada, Elisa, con quel fino accorgimento che è proprio dell’esaltazione, e quasi il diresti un’ispirazione, ben si avvide che il suo passo concitato, il suo volto smarrito poteano suscitar ne’ passanti osservazioni e sospetti. Calò di braccio il fanciullo, e racconciandosi le vestimenta e il berretto, continuò a camminare con quanta velocità le era possibile, senza dar troppo nell’occhio. Non avea trasandato di riporre nel suo fardelletto focacce e pomi; e per affrettare il passo del suo bambino si valse appunto di un pomo che gli gettava innanzi sulla via e che egli s’affannava con ogni sforzo a raggiungere. Questa furberia, più volte ripetuta, gli fece percorrere oltre un mezzo miglio.

Giunsero finalmente ad una boscaglia, tra cui mormorava un limpido ruscelletto. Siccome il bimbo si lamentava di fame e di sete, Elisa scavalcò con esso la siepe, e sedutasi dietro un gran sasso che la mascherava alla vista de’ passanti, cominciò a dargli parte della sua piccola provvigione. Il fanciullo si stupiva e si doleva perchè ella non mangiava; e come egli, gittandole le braccia intorno al collo, facea prova d’introdurle in bocca