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la capanna dello zio tom


siccome dovere d’ogni buon cittadino l’adoperarsi acciocchè gli schiavi fuggitivi ritornassero alle loro catene; quand’ella udì che uomini onorevoli, buoni, dotati d’ottime qualità, negli Stati liberi del nord discutevano e deliberavano quali fossero i doveri d’un cristiano in siffatte circostanze, ella ha dovuto dire: «Questi uomini, questi cristiani ignorano affatto che cosa sia la schiavitù: se lo sapessero non potrebbero aprire una discussione sovra un simile tema.» Allora ella entrò in pensiero di mostrare gli effetti di quella orribile istituzione mercè un dramma reale e vivente. S’ebbe cura d’essere imparziale: si mostrò la schiavitù sotto l’aspetto più favorevole, quindi sotto il più schifoso. Quando si trattò di porgere il più favorevole, il tentativo forse non riuscì vano: ma quanto all’altro, chi potrebbe mai dire quante atrocità, quante abbominazioni sieno chiuse tuttavia nell’ombra del mistero? A voi me ne appello, generosi abitanti del Nord, la cui nobiltà e grandezza d’animo tanto sono più commendevoli, quanto sono maggiori gli ostacoli che vi stanno a fronte. Nel secreto de’ vostri cuori, nelle conversazioni intime, non avete voi sentito e detto giammai, che cotesto maledetto sistema è un abisso di dolori e di sciagure di gran lunga maggiori di quelle che abbiamo dipinto, e che potrebbero cadere in pensiero? Nè la cosa potrebbe essere altrimenti. Forsechè d’uomo è tale che gli si possa affidare senza pericolo un potere assoluto? E allorchè si respinge affatto ogni testimonianza d’uno schiavo innanzi ai tribunali, non si riesce con ciò a fare d’ogni proprietario un despota che non ha a rispondere delle sue azioni? Può esservi alcuno sì cieco che non veda quali pratiche conseguenze derivino da siffatto sistema?

Senza dubbio, le opinioni dell’autrice sono anche in parte le vostre, o uomini generosi, giusti, onorati. Ma non v’ha forse un’altra specie di pubblica opinione tra gli scellerati, i vili, i crudeli? E agli scellerati, ai vili, ai crudeli, non concedono forse le leggi di possedere tanti schiavi, quanti ne hanno tra voi i migliori e i più generosi? V’è alcun angolo del mondo ove gli uomini onorevoli, giusti, compassionevoli formino il maggior numero?

Le leggi americane considerano al presente come un atto di pirateria la tratta dei negri. Ma una tratta organizzata non meno regolarmente di quella che già si faceva, sulle coste dell’Africa, è una vera conseguenza della schiavitù agli Stati-Uniti. Non è adunque che un cenno, che una pittura assai languida dei dolori che in questo stesso momento straziano migliaia di creature umane, che recano la desolazione in migliaia di famiglie, che spingono alla disperazione una razza sensitiva ed oppressa. V’hanno tra noi alcuni che conobbero madri le quali, a cagione di questo maledetto traffico, giunsero perfino ad uccidere i loro figliuoli, e cercarono quindi nella morte uno scampo da sventure che parevano loro più orri-