Pagina:La capanna dello zio Tom, 1871.djvu/410


— 400 —

la capanna dello zio tom


notturno; e se le due donne avessero avuto voglia di affacciarsi dalle finestre della sala, avrebbero potuto vedere tutta quella ciurmaglia, che, al lume delle torcie, correa qua e là all’impazzata sull’orlo dei paduli.

— «Guardate! — disse Emmelina a Cassy — la caccia è cominciata! Guardate come quelle fiaccole trascorrono d’ogni parte! E i cani! Non sentite? Se fossimo là, non darei una piccaiuna per la nostra pelle. Oh nascondiamoci subito per pietà!»

— «Non vi è motivo di affrettarci — disse Cassy freddamente; — corron tutti dietro la pesta dei cani; è questo il divertimento della serata! Tra poco, ascenderemo nel granaio. Intanto — soggiunse ella, traendo prontamente una chiave dalla tasca di un pastrano che Legrée, nella fretta, aveva gittata via — intanto prenderò qualche cosa per provvedere alle spese del viaggio.»

Aperse uno scrigno, ne tolse un piego di cambiali, che numerò rapidamente.

— «Oh non facciamo questo» disse Emmelina.

— «E perchè no? — riprese Cassy. — Dovremo morir di fame nei paduli, o dobbiam prendere quanto importa per pagare il viaggio agli Stati liberi? Il denaro è tutto, figliuola mia.»

E così dicendo, si ripose in seno le cambiali.

— «Ma ciò sarebbe un rubare!» disse sommessamente Emmelina.

— «Rubare! — soggiunse Cassy con un sorriso di disprezzo. — Coloro che rubano corpo ed anima, non cel potranno rinfacciare. Ciascuna di queste cambiali è rubata a povere creature sfinite, fameliche, che alla fin fine, per profitto di lui, se ne andranno al diavolo. Oh ci venga a parlar di furto! Ma venite; è tempo di montar nel granaio; vi posi in serbo un involto di candele e alcuni libri per passare il tempo. State pur sicura che non ci verranno a turbar lassù. Se il tentassero, rappresenterò la parte di uno spettro.»

Emmelina, entrata nel granaio, trovò un’enorme cassa, in cui erano state portate, come altrove accennammo, diverse suppellettili, rovesciata per modo, che l’apertura di essa stava rivolta dalle parte del muro. Cassy accese una lanternuccia, ed amendue, camminando carponi, si misero dentro il vano della cassa. Vi trovarono un paio di piccoli materassi e alcuni guanciali; una scatola piena di candele, provvigioni e il vestiario occorrente per il viaggio; il tutto disposto in modo con tanta accuratezza, che riusciva di piccolissimo involucro.

— «Per ora — disse Cassy sospendendo la lanternuccia ad un chiodo che avea piantato a quest’uopo nel fianco della cassa — questa deve esser la nostra casa. Che ve ne pare?»

— «Siete ben sicura che non verranno a investigar nel granaio?»