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la capanna dello zio tom
miva, Cassy vi trasportava di soppiatto e con somma cautela quante provvigioni bastassero per vivervi qualche tempo; ed ebbe modo di recarvi, articolo per articolo, quasi tutto il suo vestiario e quello di Emmelina. Disposte per tal modo le cose, non aspettarono che il momento opportuno per mettere ad effetto il loro disegno.
Vezzeggiando Legrée e cogliendo gl’intervalli di buon umore, Cassy l’avea indotto a condurla seco alla città vicina, che era situata direttamente sul fiume Rosso. Con una tenacità di memoria, quasi soprannaturale, avea notato ogni svolto della strada, e si era, mentalmente, formata un computo del tempo che occorreva per tragittarla.
Mentre il tutto è preparato per il colpo finale di stato, il lettore non avrà a discaro se gli facciamo conoscere le scene che lo precedettero.
Annottava. Legrée si era recato ad una fattoria vicina. Cassy, per molti giorni addietro, era stata più amabile, più docile che di consueto; e tra Legrée e lei durava, in apparenza, il miglior accordo possibile. Ora la ritroviamo nella camera di Emmelina, tutta occupata ad acconciare due fardelletti.
— «Ne avremo abbastanza — disse Cassy — ora ponetevi in capo il vostro berretto e partiamo; il momento è propizio.»
— «Ma qualcuno ci può ancora vedere» osservò Emmelina.
— «Ho calcolato che ci vedranno — rispose freddamente Cassy. — Ci terran dietro, e ciò combina col mio disegno. Usciremo per la porta di dietro, e ci avvieremo difilate verso il quartiere. Sono certa che Sambo o Quimbo ci vedranno. Ci daranno la caccia, e noi ci getteremo tra i paludi; essi allora non potranno ulteriormente inseguirci senza gridare all’erta, o sguinzagliare i cani; mentre correranno all’impazzata qua e là, urtandosi, come sempre avviene, l’un l’altro, noi, camminando nell’acqua, raggiungeremo la sponda opposta e rientreremo in casa per l’altra porta. Questa operazione farà perdere la traccia ai cani, perchè l’acqua non serba indizio. Tutti usciran fuori per in seguirci, e noi, rientrate in casa, per l’uscio posteriore, andremo ad appiattarci nel granaio, dove ho preparato un buon letto dentro una delle casse più grandi. Vi dovremo rimanere buona pezza; perchè egli, ve ne assicuro io, metterà cielo e terra sossopra per riaverci. Radunerà alcuni vecchi ispettori di altre piantagioni, e ordineranno una gran caccia; spieranno, frugheranno ogni ripostiglio nei paduli. Legrée si fa una gloria che non gli sia fuggito mai alcun negro. Potranno cacciare a loro bell’agio.»
— «Cassy, avete congegnato un piano magnifico! — disse Emmelina. — Nessuno potea meglio immaginarlo di voi.»
Gli occhi di Cassy non dieder segno nè di piacere, nè di esultanza; non esprimevano che una decisione disperata.