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la capanna dello zio tom
su lui. Brillava ne’ suoi sguardi quella luce inesplicabile che facea sempre un’impressione sgradevole sull’animo di Legrée.
— «Que’ rumori non sono effetto che dei topi e del vento; — disse Legrée. — I topi fanno talvolta un rumore del diavolo. Mi ricordo che il sentìa più volte nella carena del bastimento; e il vento — Dio lo sa! in quante guise può zufolare.»
Cassy conoscea l’impressione che i suoi sguardi faceano sopra Legrée; quindi non rispose; ma continuò a fissarlo con quello stesso sguardo, strano, quasi più che umano.
— «Or su, parla finalmente; che ne pensi tu, donna?» chiese Legrée.
— «I topi possono salir la scala, oltrepasare il vestibolo, aprir l’uscio, quando è chiuso colla chiave, e quando anche vi abbiate appoggiata una sedia contro? — disse Cassy — e passeggiar per la camera, venir difilato, difilato al vostro letto e porvi sopra la mano così?»
Cassy, mentre parlava, tenea i suoi sguardi scintillanti sopra Legrée, che rabbrividiva come uomo oppresso da un incubo: finchè, quando ella il toccò con quella mano estenuata, gelida, egli si ritrasse addietro con una bestemmia.
— «Donna, che vuoi tu dirmi? nessuno mi ha toccato!»
— «Oh no! certo, nessuno» riprese ella, con un sorriso di fredda derisione.
— «Ma hai realmente veduto? Or su, parla, narra tutto, Cassy.»
— «Provatevi a dormir là entro, se avete voglia di saper tutto.»
— «Venne dal granaio?»
— «Che... venne?» chiese Cassy.
— «La cosa di cui tu parlavi.»
— «Non dissi nulla» riprese Cassy con piglio disdegnoso.
Legrée, agitato, cominciò a passeggiare su e giù della camera.
— «Voglio esaminare bene la cosa; voglio vedervi addentro questa stessa notte; prenderò le mie pistole.»
— «Provatevi — disse Cassy — a dormire in quella camera; vorrei proprio vedervi; mettete in punto le vostre pistole!»
Legrée battè forte col piede sul pavimento, e proruppe in imprecazioni.
— «Non bestemmiate — disse Cassy; — non sapete chi possa udirvi. Sentite! che ci è?»
— «che?» domandò Legrée scuotendosi dalla paura.
Una vecchia pendola olandese, che stava in un angolo della sala, battè lentamente le dodici.
Legrée non parlò, non si mosse; una paura indefinita gli piombò addosso; mentre Cassy, continuandolo a fissare con quello sguardo tutto suo, contava le ore.