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la capanna dello zio tom


Giorgio pigliava in questo momento i suoi biglietti, e gli restituivano il resto d’una pezza d’oro: le sue mani tremarono alquanto, ma voltandosi con assai sicurezza, guardò Marks con indifferenza, e si diresse verso l’altra parte del battello ove Elisa l’attendeva.

Madama Smith col piccolo Arrigo si ritirarono nel gabinetto delle donne, dove la bellezza della pretesa ragazzina le attirava i complimenti dei passeggieri.

Allorchè la campana suono per l’ultima volta, Giorgio ebbe la soddisfazione di veder Marks ritornare a riva, e cacciò dal petto un lungo respiro allorchè l’opera de’ remi aveva messo tra lui e il suo persecutore una distanza ormai inarrivabile.

La giornata era magnifica. Gli azzurri fiotti del lago Erié scintillavano ai raggi del sole; una brezza leggiera spirava dal continente, e il piroscafo avanzava assai rapido. Ma qual mistero è omai il cuore umano! Passeggiando sul ponte col suo timido compagno, Giorgio era in preda a dei vaghi timori. La felicità che lo attendeva, gli pareva troppo grande perchè fosse reale, e sospettava che ad ogni istante gliela avessero a rapire. Intanto le ore passarono, e le coste del Canadà si fecero vedere; queste coste che hanno il magico potere di rompere le catene della schiavitù. Si avvicinavano alla piccola città d’Amhersburg, posta all’estremità occidentale del lago Erié. Giorgio allora prese il braccio di Elisa: la sua respirazione divenne affaticante, i suoi occhi si coprirono di nebbia: serrò in silenzio quella piccola mano che tremò nella sua. La campana rintoccò, il battello si fermò a riva.

Senza a sapersi render del tutto ragione di quanto faceva, Giorgio pigliò il suo bagaglio, unì la sua famigliuola, e sbarcò. I fuggitivi rimasero quieti e in silenzio infino che tutti i passeggieri furono scomparsi; dappoi il marito e la moglie si abbracciarono piangendo, e tenendo fra le loro braccia il lor fanciullo, essi s’inginocchiarono e fecero a Dio questa preghiera:

Era come un passar da morte a vita,
Da sudario di tomba a vel celeste,
E al soave esultar d’alma pentita
Dal male e dalle rie del cor tempeste.
Morte ed inferno allora invan s’irrita,
E d’immortalità l’uom si riveste;
Volga il Perdono l’auree chiavi, e dice:
A libertà ti rendo, alma felice!

La signora Smith guidò i suoi amici alla dimora ospitale d’un buon missionario, che la carità cristiana aveva posto là per raccogliere i proscritti che vengono continuamente a cercare un asilo su questa riva.