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la capanna dello zio tom
Il ragazzo guardava muto il travestimento di sua madre, e di tratto in tratto sospirava.
— «E che? non riconosci più tua madre?» gli disse Elisa tendendogli la destra. Arrigo si avvicinò, esitando, alla vecchia signora.
— «Via, Elisa! a che vuoi ora accarezzarlo, se non debbe venir con noi.»
— «Ho torto — disse Elisa; — ma come trattenermi?… Dov’è il mio mantello? Giorgio, com’è dunque che gli uomini si aeconciano il mantello?»
— «Così» rispose il marito; e glielo aggiustò sulle spalle.
— «Ora poi dovrò batter bene il tacco, camminando; far lungo il passo e darmi un’aria impertinente.»
— «Non isforzare il tuo carattere: tu se’ un giovinotto modesto, fai e già bene la tua parte.»
— «E questi guanti? misericordia! io ci perdo dentro le mani.»
— «Conservati attentamente — disse Giorgio; — altrimenti la tua manina ci tradisce.»
— «Madama Smith, ricordatevi bene che voi siete la zia di questa fanciulla.»
— «Si dice — osservò la signora Smith — che a tutti i capitani de’ piroscafi furono dati i contrassegni d’un uomo, d’una donna e d’un fanciullo.»
— «Lo so — disse Giorgio — e se c’incontreranno, ne daremo avviso.»
In questo mentre una vettura da nolo si arrestò alla porta, e l’onesta famiglia, che gli aveva raccolti e ospitati, venne a far loro i suoi addio. Il travestimento era stato eseguito dietro i suggerimenti di Tom Loker. A madama Smith pareva mill’anni di ritornare al Canadà, sua terra nativa; e a tal fine consentì volentieri di passare per la zia di Arrigotto, che dopo due giorni di dimora presso lei era riuscita ad affezionarselo a forza di confetti e paste dolci.
La vettura s’arrestò sul marciapiede, ed Elisa diede con molta galanteria il braccio a madama Smith per entrare nel battello. Intanto Giorgio faceva registrare i bagagli, e dall’ufficio del capitano sentì due individui che facevano il seguente dialogo:
— «Io ho esaminati tutti quelli che vennero a bordo, e son certo — diceva l’uno — che i vostri fuggitivi non sono qui.»
Quello che così parlava era il commesso del piroscafo, e chi dava ascolto era Marks, il quale, con una perseveranza degna di miglior causa, aveva seguitata la sua preda fino a Sandusky: quaerens quos devoret.
— «È assai difficile — disse Marks — di distinguere la donna dalle bianche: l’uomo poi è un mulatto assai chiaro: esso porta la lettera H a marchio di foco sulla mano destra.»