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la capanna dello zio tom


— «Io conosco assai bene di quanto voi siate capace, padrone — rispose Tom, giungendo le mani; — ma il vostro potere non può recarmi che morte, e a me rimane sempre l’Eternità.»

Questa parola, che facea brillare di speranza il volto del negro, produsse su quello di Legrée l’effetto della morsicatura d’uno scorpione: digrignò i denti, e la rabbia gl’interruppe nella strozza il discorso. Tom seguitò con voce ferma e tranquilla:

— «Padrone Legrée, dacchè voi m’avete acquistato, io sarò per voi un fedele servitore; io vi consacrerò tutto il mio tempo e le mie forze, ma non lascerò mai l’anima mia in balìa d’un uomo: i comandamenti di Dio anzitutto, e sia di me che vuole. La morte non la temo, l’aspetto. Frustatemi, negatemi il cibo, abbruciatemi, tutto questo non servirà ad altro che a farmi andare più presto dove io desidero.»

— «Tu andrai dove vorrai, ma prima ti renderai a’ miei voleri.»

— «Giammai: io sarò soccorso.»

— «E da chi?»

— «Da Dio onnipotente.»

— «Miserabile!» urlò Legree, gettando rovescione il povero Tom.

In questo momento una mano fredda e morbida si posò sulla spalla di Legrée: era quella di Cassy. Quel contatto gli richiamò alla mente i paurosi sogni della notte: nel suo cervello si dipingevano orribili fantasmi, e lo ripigliavano i terrori della sera innanzi.

— «Siete voi pazzo? — disse Cassy in francese; — lasciatelo tranquillo. Prendo sopra di me la sua cura e la sua guarigione, e potrà tornare al lavoro... Non ve ’l diceva ch’ei resisterebbe?»

Si dice che l’alligatore ed il rinoceronte, quantunque forniti da natura di una pelle a prova di palla, abbiano una parte del corpo sommamente sensitiva e vulnerabile; così negli uomini senza legge nè fede, la parte vulnerabile è la superstizione.

Legrée deliberò di temporeggiare.

— «Fatene a vostro senno — diss’egli a Cassy. — E tu, disgraziato, attàccati bene all’orecchio, che se non t’accoppo al presente, è perchè ho bisogno di te in questa pressa di lavoro: ma io non dimentico mai; e fra breve, sta certo, verrà il tuo sabato: questa vecchia pelle di negro farà le spese alla mia collera.»

Così dicendo, uscì dalla stanza.

— «Per te pure verrà il tuo sabato — disse Cassy, seguitandolo dell’occhio; e rivolgendosi a Tom, soggiunse: — Ebbene, mio povero amico, come ti trovi?»

— «Iddio sta volta ha mandato il suo angelo, e ha chiusa la bocca del leone: sia ringraziato!»