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la capanna dello zio tom
Il piroscafo procedeva — carico di tanti dolori — a ritroso di quelle onde torbide, pantanose, giallognole, tra i subiti rivolgimenti del fiume Rosso, e gli occhi di quegli infelici seguìano tristamente, nel loro passaggio, le sinuosità delle rive, argillose, rossiccie, nella loro lugubre monotonia. Alla fin fine il piroscafo si fermò alla sponda d’un piccolo villaggio, e Legrée scese a terra colla sua mandra di schiavi.
CAPO XXXII.
Luoghi buj.
Tom e i suoi compagni si misero per un’aspra stradicciuola, camminando stentatamente dietro una rozza carretta.
Simone Legrée siedea sopra essa; e sul di dietro stavano coi loro bagagli le due donne ancora incatenate. L’infelice comitiva cercava collo sguardo la piantagione di Legrée che giaceva a buona distanza dalla strada.
Era una via deserta, selvaggia che ora serpeggiava tra aride solitudini, sparse qua e là di pini, tra cui il vento sospirava melanconicamente; ora traversava su palafitte pantani interminabili; e da quel terreno spugnoso vedevi qua e là sollevarsi lunghi cipressi, cui stavano sospese intorno al tronco ghirlande di nerastre e funebri porracine, mentre tra rami spezzati che imputridian nel pantano ed ingombravan la via, strisciavano schifosi rettili.
Era una di quelle vie per cui si porrebbe di mal animo anche il viaggiatore a cavallo, colla borsa ben fornita, impaziente di dar sesto a qualche urgente affare; ma quanto più selvaggia, quanto più spaventevole si presentava allo sguardo d’un uomo che si allontanava ad ogni passo dagli oggetti del suo amore e delle sue preghiere!
Chiunque avesse osservata l’espressione di que’ neri volti, la cupa, straziante rassegnazione di quelli occhi che seguivan, l’un dopo l’altro, i tristi oggetti in cui, passando si imbatteano, avrebbe compreso il significato delle nostre parole.
Simone parea soddisfatto, tanto più che, di quando in quando, per confortarsi dava di mano ad un fiaschetto pieno di acquavite che tenea in saccoccia.
— «Or su — gridò egli, gittando uno sguardo sui volti costernati di coloro che lo seguìano; — intuonatemi una canzone; or su, figliuoli!»