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la capanna dello zio tom
— «Come state quest’oggi?» chiese miss Ofelia.
Maria non rispose, sulle prime, che gittando un profondo sospiro e chiudendo li occhi. «Nol so, cugina mia; ma temo che non potrò mai più riavermi!»
E Maria si asciugò li occhi col fazzoletto, orlato d’una larga striscia nera.
— «Vengo — riprese miss Ofelia, accompagnando le parole con quella tossetta aspra che serve d’introduzione a un argomento difficile — vengo a parlarvi della povera Rosa.»
Maria spalancò li occhi, e le sue guancie scolorate si imporporarono.
— «Che avete a dirmi?» chiese seccamente.
«È dolentissima di avervi offesa.»
— «Davvero? lo sarà più ancora tra poco. Ho tollerato anche troppo l’insolenza di quella giovane; ed ora ho risoluto di domarla, di farle baciar la polvere.»
— «Ma non potreste punirla in qualche modo, che fosse men vergognoso?»
— «Voglio svergognarla; e appunto questo che io voglio. Andò sempre orgogliosa della sua delicatezza, del suo garbo, del suo piglio signorile, fino al punto di dimenticare cosa è; voglio darle una lezione che, spero, potrà umiliarla.»
— «Ma, cugina, considerate che se distruggete il senso della delicatezza e del pudore in una giovinetta, finirete ben presto col pervertirla.»
— «Delicatezza! — esclamò Maria con un sorriso beffardo — bella parola per una sua pari! Voglio insegnarle, che ad onta del suo orgoglio, non è meglio della più vile mendicante di strada! Non avrà più quell’aria di arroganza con me.»
— «Dovrete rendere conto a Dio di una tale crudeltà!» disse miss Ofelia.
— «Crudeltà! Vorrei sapere in qual modo sono crudele! Non ho ordinato che soli quindici colpi di sferza, e che le fossero applicati leggermente. Credo che non vi sia crudeltà.»
— «Non vi è crudeltà? — riprese miss Ofelia. — Credo che qualunque zitella preferirebbe di essere uccisa.»
— «Ciò può offendere il vostro modo di sentire; ma questa razza di gente vi è abituata; e l’unico espediente di tenerla in freno. Lasciate che insuperbiscano, che si avvezzino ad usare alteramente, e non potrete farne più nulla di bene, come avvenne de’ miei schiavi. Ora ho deciso di domarli; manderò tutte le mie schiave, l’una dopo l’altra, alla casa correzionale per esservi flagellate, finchè rientrino in se stesse!» disse Maria, guardandosi intorno con piglio risoluto.
Giovanna abbassò il capo, poichè ben si avvide che quella minaccia era