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la capanna dello zio tom


Vi era nella sua voce qualche cosa di selvaggio, di straziante; il sangue rifluì al volto bianco, marmoreo di Saint-Clare, e le prime lacrime che egli versasse dopo la morte di Eva, gli spuntaron sugli occhi.

— «Lévati su, fanciulla mia! disse soavamente miss Ofelia; — non gridare così; miss Eva è andata in cielo; è fatta un angelo!»

— «Ma io non la vedrò mai più! — disse Topsy. — Non la vedrò mai più!» e riprese a singhiozzare.

Tutti stettero alquanto in silenzio.

— «Oh ella mi amava! — disse Topsy — mi amava! O cara! o cara! ed ora non rimane più alcuno per me!»

— «È pur troppo vero — disse Saint-Clare; — ma — soggiunse, volgendosi a miss Ofelia — vedete modo di consolare quella povera creatura.»

— «Ah vorrei non esser mai nata — disse Topsy; — sarebbe meglio che io non fossi mai nata; non mi so che far della vita.»

Miss Ofelia la sollevò delicatamente, ma al tempo stesso risolutamente da terra, e la condusse nella propria camera, non senza che alcune lacrime le cadesser dagli occhi.

— «Topsy, la mia povera fanciulla — diss’ella, nell’entrar nella stanza — fatti cuore! io ti amo, sebbene non rassomigli a quella cara fanciullina. Credo di aver imparato da lei alcun che dell’amore di Gesù Cristo. Io ti amo, e procurerò di aiutarti a crescere cristianamente.»

La voce commossa di Ofelia diceva assai più che non dicessero le sue parole, e più eloquenti della sua voce erano le pietose lacrime che le scorrean per la faccia. Da quel momento acquistò sull’animo della derelitta fanciulla un’influenza che non perdette mai più.

Per qualche tempo non si udì nella camera che un bisbigliare, un fruscìo di piedi, un alternarsi di persone che venivano a contemplar l’estinta. Quindi fu portata la piccola bara; si preparò il funerale; una fila di vetture ristè alla porta; vennero forestieri e siedettero; si videro neri abbigliamenti; si lessero versetti della Bibbia, si recitarono preghiere; e Saint-Clare respirava, passeggiava, si muoveva, come uomo che ha versate le ultime lacrime. Alla fine, non vide che una cosa, quella bionda testolina nel feretro; vide un pannolino spiegarsi sovressa, e calar quindi il coperchio; si avviò al luogo della fossa scavata a capo del giardino; e quivi, presso il muscoso sasso; dove Eva e Tom soleano siedersi, leggere e cantare, si aprìa la piccola sepoltura. Saint-Clare vi stava ritto accanto, — e guardava abbasso; vide la piccola bara scender giù, udì, col cuore impietrato, quelle solenni parole: «Io sono la Risurrezione e la vita; chi crede in me, tuttochè morto, vivrà;» e quando vi si gettò sopra la terra, e fu colmata la piccola fossa, non potea persuadersi come fosse veramente Eva la persona che per sempre scompariva a’ suoi occhi.