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la capanna dello zio tom
tita — tutto fu nebbia intorno a lui, oscurità, e profonda amarezza di cuore. Udìa gente che parlava intorno a sè; interrogato, rispondeva; gli domandarono quando voleva che si facesse il funerale, in qual luogo dovean seppellirla; ed egli rispondeva, con impazienza, non volersene dar pensiero.
Adolfo e Rosa misero in punto la stanza; sconsiderati, leggieri, briosi, come erano, manifestarono tuttavia un profondo sentimento; e mentre miss Ofelia sorvegliava, in generale, a che tutto fosse in ordine e con pulitezza, le loro mani aggiungeano ai preparativi quel tono soave, poetico, che toglie ad una camera mortuaria quel carattere cupo, desolante, che esservasi, troppo spesso, nei funerali della Nuova-Inghilterra.
Si vedean fiori nei vasi — tutti candidi, delicati, odorosi, colle foglie graziosamente vôlte all’ingiù. — La tavoluccia di Eva, coperta di un bianco pannolino, sosteneva il suo vaso prediletto, donde si leva un’unica rosa bianca, muschiosa, semiaperta. Le pieghe dei copertoi, delle cortine furono composte e ricomposte, da Adolfo e Rosa, con quel buon gusto che è tutto proprio della loro razza. Mentre Saint-Clare stava immobile, concentrato ne’ suoi pensieri, la piccola Rosa entrò leggermente nella camera con un canestrino di fiori bianchi. Si arretrò e fermossi rispettosamente, quando vide Saint-Clare; ma, vedendo che non badava a lei, si fece innanzi per distribuirli intorno all’estinta. Saint-Clare la vide quasi in sogno, mentre ella acconciava nelle manine di lei un bel gelsomino, e disponea li altri fiori, con gusto ammirabile, qua e là sul letto.
La porta si aprì nuovamente, e Topsy, cogli occhi gonfi dal piangere, si avanzò nella camera, tenendo qualche cosa sotto il grembiale. Rosa le accennò bruscamente colla mano di allontanarsi; ma quella fece un passo innanzi.
— «Va via — disse Rosa con voce sommessa ma risoluta; — non hai nulla a far qui.»
— «Oh lasciatemi! ho portato un fiore, un fiore solo, ma bello veramente! — disse Topsy, lasciando travedere una rosa thè, sbucciata appunto allora. — Permettete che io la deponga sul letto.»
— «Va via!» disse Rosa ancor più bruscamente.
— «Lasciate che rimanga! — gridò Saint-Clare battendo il suolo col calcagno. — Rimanga.»
Rosa si allontanò subito; Topsy si fece innanzi, e depose la sua offerta ai piedi del cadavere; erompendo quindi improvvisamente in un grido acuto, selvaggio, si gittò sul pavimento lungo la sponda del letto, e si mise a piangere, a singhiozzare affannosamente.
Miss Ofelia accorse nella camera e fece prova di alzarla e di imporle silenzio, ma inutilmente.
— «O miss Eva! o miss Eva! vorrei esser morta io!»