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la capanna dello zio tom
Accennò colla mano a suo padre di avvicinarsi.
Questi venne, e le siedette accanto al letto.
— «Papà, le mie forze scemano di giorno in giorno, e ben sento che me ne vado. Ho bisogno di dirti e di dare alcune cose; e tu non vuoi udir parola su questo oggetto. Ma bisogna pur che mi ascolti; non vi è tempo da perdere. Consenti che io ne parli adesso?»
— «Lo consento, figliuola mia» disse Saint-Clare, coprendosi con una mano il volto, e tenendo coll’altra la destra di Eva.
— «Ho bisogno di vedere tutti i nostri domestici! Debbo rivolgere qualche parola a ciascun di essi» disse Eva.
— «Bene» rispose Saint-Clare con voce accorata.
Miss Ofelia li mandò a chiamare, e di lì a poco si trovaron tutti nella stanza.
Eva si appoggiava colle spalle a’ guanciali, le dorate anella de’ suoi capelli le ondeggiavano intorno al volto, il roseo colore delle guancie contrastava dolorosamente colla profonda sua pallidezza, colla macilenza della sua persona, col deperimento de’ suoi lineamenti; i suoi grandi occhi, specchio dell’anima, ricercavano or l’uno or l’altro affannosamente.
I servi furon côlti da una improvvisa tenerezza. Quel volto angelico, quelle lunghe ciocche di capelli giacenti pel letto, la vista del padre che volgea altrove li sguardi, i singhiozzi di Maria, commossero quella gente, già tanto sensitiva di sua natura; mentre entravano, si guardavan l’un l’altro, sospiravano e abbassavano il capo. Vi regnava un profondo silenzio, quale sarebbe quello d’un funerale.
Eva si drizzò sulla persona, e si guardò intorno; tutti stavano costernati e commossi; molte donne celavano il loro volto nel grembiale.
— «Vi ho mandato a chiamar tutti, miei cari amici — disse Eva — perchè vi amo tutti. Vi amo tutti, e debbo dirvi qualche cosa, di cui brama vi ricordiate per sempre... Io sto per lasciarvi. Tra poche settimane non mi vedrete più»
Qui la fanciullina fu interrotta da gemiti, da singhiozzi, da lamenti, che scoppiarono da tutti li astanti, e tra i quali la debole sua voce andò perduta. Ella tacque per un momento; quindi, ricominciando con voce tale, che suscitò nuovi singhiozzi, prese a dire:
— «Se mi amate, non mi interrompete. Badate bene a quanto sto per dire. Io debbo parlarvi delle anime vostre... Molti di voi — mi rincresce assaissimo — ne han poca cura. Non vi date pensiero che delle cose di questo mondo. Io debbo ricordarvi che vi è un mondo migliore, dove sta Gesù Cristo. Io sto per andarvi, e potrete andarvi anche voi; è preparato tanto per voi quanto per me. Ma se volete andar lassù, non bisogna che meniate una vita oziosa, infingarda, scioperata; dovete vivere cristiana-