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la capanna dello zio tom


La forza apparente, ingannevole che sosteneva la fanciullina, dileguò ben presto; il suo lieve calpestìo si facea sentire sempre più di rado sulla verenda; e sempre più spesso la si vedeva adagiata languidamente sopra la sua seggiolina presso la finestra spalancata, coi grandi e profondi suoi occhi fissi sopra le acque increspate del lago.

Mentre ella stava così adagiata, verso la metà del pomeriggio, colla Bibbia semi-aperta sulle ginocchia, colle piccole sue dita trasparenti tra le pagine di essa — udì all’improvviso la voce di sua madre che gridava dalla verenda.

— «Che vuoi tu farne! briccona! Hai raccolti i fiori, eh?» ed Eva udì il suono di una solenne ceffata.

— «Oh, signora, li ho raccolti per miss Eva» rispondeva un’altra; ed Eva riconobbe la voce di Topsy.

— «Miss Eva! magra scusa; credi che ella abbia bisogno de’ tuoi fiori, neraccia imbecille? va via!»

Eva balzò dalla sua seggiolina e comparve sulla verenda.

— «Oh madre! io amo i fiori; dammeli; mi sono carissimi.»

— «Che vuoi farne, Eva? ne hai già piena la camera.»

— «Oh non ne ho mai di troppo! — soggiunse la fanciullina. — Topsy, portameli su.»

Topsy, che tenea il broncio, alzò il capo, corse sopra e le offrì i fiori; ma con uno sguardo di incertezza, di esitanza che contrastava colla giovialità, coll’allegra aditezza che le erano abituali.

— «Oh, il bel mazzolino!» esclamò Eva, rimirandolo.

Ed era invero un mazzolino ben singolare — composto di un giranio porporino ed un’unica rosa bianca del Giappone colle brillanti sue foglie; uniti insieme, come ben si vedeva, perchè meglio spiccasse la differenza dei loro colori; anche le foglie erano state disposte con somma accuratezza.

Topsy guardò con occhio di compiacenza, mentre Eva diceva: — «Topsy, tu sai disporre i fiori veramente bene. Ho qui un vaso — soggiungeva — e non vi ho alcuni fiori; bramerei che tu me ne recassi ogni mattina.»

— «È un’idea ben singolare — disse Maria — che hai tu bisogno di fiori?»

— «Non dartene pensiero, madre mia; non eri contenta che Topsy me ne recasse?»

— «Oh subito, se così ti piace, mia cara. Topsy, bada bene alla tua padroncina; eseguisci subito ciò che ti comanda.»

Topsy fece un leggiero inchino e abbassò li occhi; ma Eva, mentre la schiava si allontanava, vide una lacrima che cadeva sulle nere sue guancie.

— «Vedi, mamma mia; io so che la povera Topsy volea fare qualche cosa per me;» disse Eva alla madre.