Pagina:La capanna dello zio Tom, 1871.djvu/288


— 278 —

la capanna dello zio tom


riflessioni, ma non disse parola. A notte chiusa, portò sua figliuola, nella camera da letto, e poichè tutto fu allestito per dormire; accommiatò i domestici, la cullò fra le sue braccia, e si mise a cantarellare finchè ella giacque addormentata.



CAPO XXV.


La piccola Evangelista.


In un giorno di domenica, dopo il pranzo, Saint-Clara se ne stava adagiato sopra un seggiolone nella verenda. In una sala, la cui finestra era vicina, Maria riposava sopra un sofà, coperta di un sottilissimo velo per schermirsi contro le punture degli insetti, tenendo in mano un libro di preghiere legato con eleganza. Essa l’aveva preso perchè era un giorno di domenica, e credeva di averlo letto, mentre, in realtà, non avea fatto altro che sonnecchiare tenendolo aperto dinanzi a sè. Miss Ofelia, a furia di domande, avea finalmente scoperto a poca distanza del luogo un meeting di metodisti, e vi si era recata con Evangelina, accompagnata da Tom.

— «Agostino — disse Maria, dopo essere stata alquanto sopra pensiero; — è d’uopo che io mandi pel mio vecchio medico Sonsey. Io sono affetta d’una malattia di cuore.»

— «A che pro? Il medico che assiste Eva parmi abile abbastanza.»

— «Io non me ne fiderei in un caso grave; e tale si è appunto il caso mio. Da due o tre notti fo sogni spaventevoli e soffro orribilmente.»

— «Tu farnetichi, o Maria: io non posso prestar fede alla tua malattia di cuore.»

— «N’ero certa che non vi avreste creduto — disse Maria — n’ero certa. Una lievissima tosse di Eva vi mette in grande apprensione, ma di me non vi date il menomo pensiero.»

— «Se vi piace asserire che avete una malattia di cuore, io m’arrendo alle vostre parole.»

— «Voglia il cielo che non abbiate a pentirvi d’essere stato incredulo! Ad ogni modo, il fatto si è che le mie sollecitudini per Eva, le fatiche a cui mi sono sottoposta per questa fanciulla, hanno sviluppato in me il germe d’una pericolosa malattia.»

Quali fossero poi codeste cure e fatiche di Maria a pro di Eva, sarebbe difficile il dire. Saint-Clare si contentò di pensarlo tra sè, ed avviossi alla