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la capanna dello zio tom


         Era la prima volta che la povera negra si sentiva rivolgere una buona parola, e quella voce e quelle maniere insinuanti della sua giovane padroncina facevano una strana impressione sul di lei cuore selvaggio, e per poco si sarebbe detto che una lagrima brillava ne’ rotondi e vivaci suoi occhi; ma questa emozione era di corta durata, e Topsy prorompeva tosto in risa sconce e grossolane. Coloro che da lungo tempo furono assuefatti a cattivi trattamenti per parte dei loro simili, acquistano un’incredulità singolare dell’altrui bontà a loro riguardo; e Topsy trovava stravagante, e quasi diremmo ironico, il linguaggio di Eva: non vi credeva punto.

Che cosa dunque poteasi fare di Topsy? Miss Ofelia dava completamente in arena, e non trovava modo di esperimentare il suo sistema di educazione; pensò che fosse il meglio pigliar tempo e riflettere. Intanto, sicura com’ella era, che le camere scure favoriscono lo sviluppo della morali virtù, vi rinserrò Topsy fino a nuovo avviso.

Un giorno ella diceva a Saint-Clare:

— «Io non veggo nè via, nè verso di ridurre a modo questa fanciulla senza adoperare la sferza.»

— «Fate a vostro libito, cugina; io vi licenzio a tutto e vi do pieni poteri.»

— «I ragazzi vogliono essere sempre frustati, chi voglia educarli daddovero!» sentenziava Ofelia.

— «Sia pur così, se vi piace; solamente vi farò osservare che questa ragazza io l’ho vista malmenata e percossa or coll’attizzatoio, or colla paletta, or colle molle, or con altro da’ suoi vecchi padroni, e che non pertanto la fu sempre quella medesima: ora io penso che il vostro frustino dovrà esser ben forte per far da solo tutto quanto non valsero a fare i tormenti ricordati.»

— «Ma cosa farne dunque?» disse Ofelia.

— «Il problema è per certo difficile: — rispose Saint-Clare — che cosa fare d’una creatura umana che non si può reggere che con un nervo di bue?»

— «Io ci perdo la testa! ho io mai visto sì maligna fanciulla?»

— «Non pertanto esseri simili sono comuni fra noi, e non pochi sono gli uomini che li rassomigliano. Ma come farete voi per venirne a capo?»

— «In verità ch’io mi trovo in un grande imbarazzo» replicò miss Ofelia.

— «Ed io pure — soggiunse Saint-Clare. — Da che cosa hanno origine le orribili crudeltà che riportano in proposito talora i giornali? la morte della vecchia Prue, per esempio? Elle nascono da mal vezzo graduale e reciproco di schiavi e padroni; mentre cresce la crudeltà in que-